Guida alla scelta del miglior parquet

Da sempre il pavimento in legno naturale regala alla casa un’atmosfera di lusso ed eleganza. Quando si sceglie un pavimento in parquet, però, ci sono alcune considerazioni da fare. Scopriamole insieme.

I fattori da considerare prima dell’acquisto di un parquet

Si deve prima di tutto scegliere tra parquet in legno massello o multistrato, quindi selezionare il tipo di finitura che si desidera. Inoltre la scelta varia a seconda della stanza nella quale si intende posare il parquet. Quest’ultimo si divide in due grandi famiglie: in legno massello e prefinito.
Il parquet in legno massello, è il più tradizionale, ma anche il più costoso rispetto ai pavimenti prefiniti. Viene posato allo stato grezzo e successivamente levigato e verniciato.

Quali caratteristiche distinguono entrambi le tipologie di parquet?

  1. Parquet in legno massello
    Le doghe di questo pavimento sono in legno massello al 100% e si incastrano tra loro tramite un sistema di scanalature ed alette. La posa è piuttosto complessa ed avviene mediante incollaggio o inchiodatura, non è mai flottante.
    Il parquet in legno massello è disponibile in molte tipologie di legno, come rovere, frassino, betulla, faggio, noce, acero, teak, wengé.
    Lo spessore del legno varia tra i 12 ed i 23 mm. Le doghe di legno massello sono disponibili allo stato grezzo oppure prefinito.
    Le doghe grezze devono essere posate da un professionista, con la finitura che viene eseguita al termine della posa. Le assi prefinite, invece, sono già state trattate e rivestite in fabbrica, quindi in fase di posa già è possibile vedere quale sarà l’effetto finale.
    La finitura in loco fornisce però un grande livello di personalizzazione, con una maggiore possibilità di variare colore e lucentezza. Dopo la posa si leviga il pavimento grezzo, quindi si applica la finitura alle assi in base al risultato finale che si desidera ottenere.
    Sebbene siano considerati i più costosi, sono anche i parquet più resistenti: basta carteggiarli, applicare un nuovo strato protettivo e tornano come nuovi.
  2. Parquet prefinito
    Il parquet prefinito è un pavimento normalmente a tre strati con uno spessore compreso tra i 10 ed i15 mm. I tre strati sono già pressati ed assemblati insieme in modo da formarne uno pronto per essere messo in posa.
    Lo strato di base è realizzato in fibra di legno ad alta densità; quello centrale, solitamente anche questo in fibra di legno o in laminato, contribuisce alla stabilità ed è piuttosto economico; lo strato superiore, noto anche come “strato di rivestimento in legno pregiato”, deve raggiungere almeno i 2,5 mm di altezza ed è realizzato in puro legno di quercia o massello, non imitazione del legno.
    L’estetica del pavimento prefinito è simile a quella del parquet in legno massello perché vediamo solo lo strato superiore: il legno nobile. Sia la pavimentazione in legno massello che in parquet prefinito possono subire trattamenti di restauro, ma il parquet prefinito può sostenerli una sola volta se lo strato di usura è di 2,5 mm.
    Il parquet prefinito si è diffuso negli Anni ’80, rendendo i pavimenti in legno più accessibili ed alla portata di tutti. Questa tipologia di parquet non deve essere confuso con il laminato, il cui strato superiore è verniciato o realizzato in finto legno.

Meglio il parquet in legno massello o quello prefinito?

Sebbene il parquet in legno massello è da sempre considerato più pregiato di quello multistrato prefinito, oggi quest’ultimo è quello però che riscuote maggior successo ed è il più diffuso.
In fase di lavorazione, infatti, riceve fino a 7 mani di verniciatura che gli conferiscono una tale resistenza all’usura da non dover essere levigato costantemente.
In fabbrica, inoltre, riceve una serie di lavorazioni che permettono di esaltare le qualità naturali ed i pregi del legno, ottenendo dei risultati tali che la classica finitura durante la posa in opera non può garantire.
Grazie al costo minore rispetto al parquet in legno massello, alla semplicità di posa, alla scarsa manutenzione che richiede e dalla sua resistenza, il parquet prefinito è quello preferito e, probabilmente, è attualmente anche la scelta più indicata.
Se proprio non si vuol rinunciare al fascino del parquet in legno massello, si può ricorrere ad una via di mezzo: il parquet in legno massello prefinito, nel quale le doghe sono interamente in legno pregiato ma rifinite e verniciate in fabbrica, non dopo la posa, così da assicurarsi tutti i vantaggi di quelle lavorazioni che offrono risultati finali migliori.

Quale finitura scegliere per il parquet?

Entrambi le tipologie di parquet subiscono diversi trattamenti che enfatizzano le caratteristiche naturali del legno, regalando effetti finali davvero notevoli. Questi trattamenti consistono nel verniciare, anticare, spazzolare, decapare, oliare le superfici del legno così da sommare alla naturale variabilità del legno quella ottenuta da queste lunghe lavorazioni.
La finitura è necessaria anche per dare al legno alcune caratteristiche funzionali, come la resistenza ai graffi, alle macchie ed all’umidità. Sostanzialmente i principali trattamenti sono:

  • Verniciatura, consistente nell’applicare diverse mani di vernice o smalto, formando un film protettivo sottile che impedisce all’umidità ed alle macchie di penetrare nel pavimento. Questa finitura facilita notevolmente la manutenzione, il pavimento si pulisce facilmente, è economica ed offre un’ottima resistenza all’usura, fino a 20 anni. Il difetto, però, è che i graffi sono piuttosto visibili. Inoltre, il pavimento risulta lucido, aspetto che non a tutti piace perché sembra di plastica.
    A livello estetico la vernice può essere leggermente colorata, opaca, lucida o satinata. La verniciatura può conferire addirittura una tonalità completamente diversa al parquet. É possibile, ad esempio, dare alla superficie una tinta grigia o anche nera.
    Questa lavorazione è particolarmente utilizzata nelle ristrutturazioni. Per ottenere uno stile moderno e contemporaneo si procede invece con la sbiancatura: il pavimento viene sbiancato utilizzando pigmenti colorati, schiarendo il colore e dandogli una tonalità tendente al bianco.
    La decolorazione accentua e mette in risalto le venature delle tavole, inoltre il parquet sbiancato illumina un ambiente dal design contemporaneo. Con le vernici ad acqua si ottiene un pavimento verniciato in maniera più naturale e il risultato finale è eccellente perché l’aspetto naturale del legno rimane immutato.
  • Oliatura, consiste nel trattare le assi del pavimento applicando due o più strati di olio che enfatizzano l’aspetto naturale del legno con le sue venature. L’olio, a differenza della verniciatura, non crea un film protettivo ma impregna profondamente le fibre del legno regalando all’intera superficie un aspetto più caldo e luminoso. Con gli anni l’oliatura dona al pavimento un aspetto vissuto. Questo tipo di finitura è consigliata per ambienti umidi e ad alto traffico, in quanto i graffi sono meno visibili rispetto al pavimento verniciato.
  • Ceratura. Al legno, dopo essere stato carteggiato, viene applicata una mano di cera, la quale gli fornisce una bella patina. Questo tipo di finitura richiede molta manutenzione, almeno una volta all’anno e la cera non protegge da macchie o acqua.
    La ceratura infatti non crea un film protettivo, quindi è meno resistente all’usura rispetto ad una superficie verniciata. Tuttavia, rimane la finitura preferita dai puristi del parquet perché ne enfatizza la naturalità.
  • Spazzolatura, mediante questa tecnica l’artigiano tratta il pavimento con delle spazzole che graffiano letteralmente il pavimento sulla parte più superficiale delle doghe. Il punto di forza di questa finitura è l’estetica perché si sposa molto bene con ambienti rustici, ma anche con ambienti arredati in stile contemporaneo o Shabby Chic. Presenta, però, lo svantaggio di essere piuttosto delicata. Per questo, il parquet spazzolato a volte viene verniciato, creando una patina protettiva che lo rende più resistente, anche se meno gradevole esteticamente in quanto perde il suo aspetto naturale. Il parquet spazzolato può essere anche oliato, in questo caso conserva la sua naturalità ma anche la sua porosità, per cui soffre l’umidità ed è soggetto a macchiarsi.
  • Piallatura. Tecnica che viene eseguita a mano e dona al parquet un aspetto antico, vissuto, come i pavimenti in legno di una volta. Viene eseguita su ogni singola tavola, quindi ognuna di esse ha un aspetto diverso e caratteristiche uniche.
    La lavorazione può essere fatta anche mediante appositi macchinari che imitano la piallatura artigianale. Grazie alla piallatura, le tavole di legno subiscono delle incisioni e delle ondulazioni irregolari che creano un’estetica vissuta ma anche molto elegante. É una finitura che piace molto, visto che appaga non solamente gli occhi ma anche il tatto. Il parquet piallato viene poi normalmente verniciato, rendendolo resistente all’usura e facilitandone la pulizia.

Oliatura e ceratura: la finitura migliore!

Oliatura e ceratura sono le finiture che presentano meno svantaggi rispetto alla verniciatura. Il legno conserva un aspetto estremamente naturale, caldo, rimanendo invariato per molti anni, se fatta la normale manutenzione annuale. Anzi, con il passare del tempo acquista quell’aspetto vissuto che ne esalta l’aspetto.
Con la verniciatura, invece, si toglie al legno molta della sua naturale bellezza e, pur essendo piuttosto resistente all’usura, segni e graffi sono estremamente visibili. Alla fine, comunque, la scelta della finitura dipende molto dall’effetto che si vuole ottenere e da quanto tempo si è disposti a dedicare alla manutenzione del proprio parquet.

Scelta del parquet: quali fattori incidono sul costo?

Numerose sono le tipologie di parquet presenti in commercio, con prezzi estremamente variabili. Ecco i fattori che incidono sul costo del parquet:

  • Il tipo di legno usato per realizzare le assi di legno o la parte superficiale delle doghe. I legni più pregiati e costosi sono quelli esotici come il Doussie, il Teak o l’Afrormosia.
  • La presenza di nodi, fiammature o imperfezioni sul legno. Meno ce ne sono e più le doghe di legno costano. Tuttavia, è anche vero che imperfezioni e nodi contribuiscono a dare quell’aspetto rustico che negli ultimi anni è sempre più apprezzato, per cui ultimamente i parquet dall’aspetto meno “pulito” hanno prezzi più alti di quelli privi di nodi ed imperfezioni. Dipende molto dai gusti personali.
  • La dimensione delle doghe: il prezzo aumenta man mano che le loro dimensioni aumentano.
  • Le lavorazioni che le tavole di legno subiscono: più lavorazioni vengono effettuate, come oliatura, ceratura, piallatura ecc. maggiore sarà il costo del parquet a metro quadro.
  • Nel caso dei parquet prefiniti, sul prezzo incide anche il numero di strati utilizzati nel supporto: un multistrato costa più di un monostrato.